Poesia

1°posto Sezione Poesia

 

Gabriele Monte- Esta tierra es mi mar

Biografia

Percorso formativo e migratorio

Nasce a Palermo. Nel suo passato c’è stata sempre una passione, quella delle lingue, che ha segnato il suo cammino. Approdato a Genova nell’ottobre  del 2010,  ha dovuto adattarsi a un nuovo stile di vita,  che l’hanno messo alla prova, da  questa esperienza ha tratto profondi insegnamenti sulla comunicazione e la convivenza con gli altri.

 

Poesia

La poesia nasce quasi involontariamente, in uno dei laboratori di poesia presso la Se.Na.Mi. La scelta della lingua (spagnolo) è dettata dal fatto che si trovava ospite della comunità ecuadoriana di Genova, quindi voleva che il pubblico presente potesse comprendere.

Il tema da trattare doveva essere l’interculturalità o la mobilità umana. Ho scelto il secondo, inserendo nella poesia sia la sua esperienza di quasi-migrante dal Sud al Nord, sia dettata dai racconti di alcune persone conosciute in questi anni e venute in Italia da lontano.

Con questa poesia, invita a mettere da parte la nostalgia che riaffiora con i ricordi, a volte scatenati  da una sensazione (per esempio, l’odore del mare) e a concentrarsi sul presente, sulla propria vita così com’è ora, fuori dal proprio paese d’origine, lontano dalla famiglia:

adesso ci si trova nella terra da cui si è stati accolti ed è in questa terra che occorre vivere dando il meglio di sé, lavorando con fatica come i pescatori in mare (questo è il significato del titolo dall’effetto ossimorico, apparentemente contraddittorio), portando a termine ciò che si è iniziato, impegnandosi per realizzare i sogni, le idee, i progetti per cui si è deciso di partire nel frattempo, “questa terra è il mio mare”.

 

 

Esta tierra es mi mar

Questa terra è il mio mare

Esta mañana, temprano,

respiraba el olor a mar

que llegaba hasta mi ventana.

Y me imaginaba

a los pescadores de mi pueblo

que por la mañana

regresan a sus casas

después de una noche

trabajando por mar.

Y pensaba también

en sus lámparas

que iluminan la noche.

Esta tierra acogedora

es mi mar.

Y mi fe

y mis sueños

son mis lámparas

en las noches de la vida.

Questa mattina, presto,

respiravo l’odore di mare

che arrivava fino alla mia finestra.

E m’immaginavo

i pescatori del mio paese

che al mattino

ritornano alle loro case

dopo una notte

a lavorar per mare.

E pensavo anche

alle loro lampare

che illuminano la notte.

Questa terra accogliente

è il mio mare.

E la mia fede

e i miei sogni

sono le mie lampare

nelle notti della vita.


 

 

2°posto Sezione Poesia

 

Paola Qyrana -Destino

Biografia

Laureata  in Giurisprudenza a Tirana nel 2007,  “approdata” a Genova nel  2010 per frequentare un master in Diritto Tributario, conclusosi nel febbraio di quest’anno (2012).

“La poesia, però, è stata sempre nonostante tutto la mia  ”conchiglia”, un posto tutto mio, dove “fuggire” dalla realtà, uscire da tutti gli schemi della fisica e dire a voce “alta” quello che di solito si pensa o si sussurra “.

 

Poesia

La poesia “Destino” nasce una notte d’inverno,  girando per le strade di Tirana, guardando il  vento che si diverte a far ballare le foglie e tutte le cose che trova per strada proprio come il destino  che  fa “ballare” la nostra vita lungo vie sconosciute, a volte fuori dalla nostra ragione. Quegli istanti “sobri”, quando ci poniamo  domande che non hanno una risposta e facciamo cose che non hanno un vero senso tranne quello di cercare di proiettarci nell’eterno pur essendo troppo “piccoli”  per “sfidare” gli Dei …

 

Destino

Vaghiamo,

noi creature nate nei crepuscoli

Sopra di noi gli Dei ballano

Nei suoni zoppi del nostro destino

Soli come alberi morti

Allunghiamo le mani

Per incrociare infinitamente l’eternità.

Stanchi dal respiro bianco delle stagioni

Rimaniamo come treni fermi

Mentre sui binari passano

Frammenti di noi

Ci abbandonano?

E stiamo silenziosi… nel silenzio

Addosso il vestito dell’innocenza dei peccati

balliamo confusi

come le foglie d’autunno

in questo vento pazzo… Destino ?!?

 

 

 

3°posto Sezione Poesia

 

Angie Yépez - Nostalgia por volverte a ver

 

Biografia
Studentessa  del Convitto Colombo Scientifico, “Nonostante la poesia e la scrittura siano le mie materie preferite amo anche la scienza e  la medicina; prima di venire in Italia ha studiato a Quito nel " COLEGIO DE AMÉRICA"  dove ha ricevuto molti stimoli per continuare  a scrivere".
 

Poesia

La poesia è nata poiché essendo una latinoamericana trapiantata in Italia la quale ha lasciato il proprio cuore nel mio paese d’origine, l’Ecuador. Non si puó fare altro che sentire la mancanza del proprio luogo di origine ed essendo così triste per via della lontanaza, la nostalgia è subito comparsa e spontaneamente le parole sono venute a galla dal cuore e  ho deciso di scriverle su un foglio bianco.

"La poesia Nostalgia por volverte a ver nasce innanzitutto per incoraggiare tutte le persone che essendo lontane dal proprio paese, le quali a volte dimenticano quanto è meravigliosa la propria terra”.

 

 

   

He dejado mi tierra y con ella mil estrellas,

he dejado en la arena cada una de ellas.

Selva,  mar y sierra laten fuerte por mis venas

atadas a mi pecho como si fuesen cadenas.

 

El calor de su gente, en mi corazón latente

fauna, flora y cielo, intactos en mi mente.

Doy gracias a Dios porque soy ecuatoriana

con la esperanza de regresar un mañana

 

No lloro por tristeza, lloro por amor

por amor a mi Patria,por amor a mi Ecuador.

 

Parece lejano el tiempo, cuando deje atrás,

ese pedacito de tierra del que te enamorarás.

 

Lloro por la nostalgia de mi gente,

tan única, tan bella,  tan paciente.

Nadie mas generoso que un ecuatoriano,

él te da un consejo, él te da una mano.

 

Ho lasciato la mia terra e con essa mille stelle

Ho lasciato nella sabbia ogni una di esse

Foresta amazzonica, mare e Sierra battono forte nelle mie vene

saldate al mio petto come se fossero catene

 

Il calore della mia gente, nel mio cuore latente

Fauna, flora e cielo integri nella mia mente

Ringrazio Dio di essere ecuadoriana

Con la speranza di ritornare un giorno

 

Non piango per tristezza, piango per amore, per amore alla mia patria, per amore al mio Ecuador.

 

Sembra lontano il momento in cui lasciai dietro le mie spalle,  quel pezzettino di terra del quale ti innamorerai.

 

Piango per nostalgia della mia gente

Così unica, così bella, così paziente.

Nessuno è più generoso di un ecuadoriano

Lui ti da un consiglio,  lui ti da una mano.